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LA RESPIRAZIONE COSCIENTE - ESERCIZI DI RESPIRAZIONE RITMICA

Medicina



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DOCUMENTE SIMILARE

LA RESPIRAZIONE COSCIENTE



ESERCIZI DI

RESPIRAZIONE RITMICA

(leggermente adattato dall’originale)

Per ricavare il meglio possibile dagli eser­cizi che descriveremo, dobbiamo attirare l'attenzione su qualche punto della più alta impor­tanza.

La POSIZIONE del corpo deve essere minuziosamente studiata e osservata. Seduti, o in piedi, il busto deve restare perfettamente dritto; non appoggiarsi a nessun supporto. Il corpo deve essere completamente rilassato, salvo i muscoli necessari per mantenere la posizione, anche se questi ultimi non devono comunque essere contratti e l'atteggiamento deve essere sempre disteso e sereno; l'addome deve essere mantenuto in dentro; le spalle ricadono naturalmente all’indietro.

Il fatto di alzare le spalle inspirando non aumenta la capacità, ma denota d'altra parte uno stato di tensione nell’individuo. Tenere il petto alto e il più aperto possibile durante l'inspirazione e non lasciarlo cadere durante l'espirazione. I polmoni devono potersi muovere liberamente all'interno della gabbia toracica. In seguito ad insufficienza respiratoria, si formano frequentemente delle aderenze tra i polmoni e la gabbia toracica, ma questo si risolve poco a poco con la pratica coscienziosa di questi esercizi.

L'inspirazione viene fatta sempre attraverso le narici; l'espirazione anche, salvo naturalmente nel canto, nella recitazione e in certi casi specifici. Il richiamo dell’aria nei polmoni non deve essere dovuto ad un’aspirazione nella regione del naso, ma al movimento dei muscoli polmonari e del diaframma. Non si deve mai sentire il passaggio dell'aria nel naso, neanche respirando a fondo. Per inspirare, ritirare innanzitutto il diaframma verso l’alto, riempire la parte alta dei polmoni, poi, abbassando un po’ il diaframma, riempire la parte bassa. Per esalare, svuotare prima il basso, ritirando il diaframma, poi la parte alta, ma senza lasciare cadere la gabbia toracica, che resta sempre bombata come una corazza.

La RESPIRAZIONE è il principio sottostante alla vita, e il RITMO dell'inspirazione e dell'espirazione, con i suoi tempi di ritenzione e d'arresto, determina lo sviluppo fisico, psichico e mentale.

In generale, non inspiriamo abbastanza per vitalizzare il proprio corpo e non espiriamo abbastanza per espellere dai propri polmoni il gas carbonico e altro, che restano stagnanti ed ostacolano la puri­ficazione del sangue.

Se soffriamo di malesseri fisici, dolori, malattia, scopriremo l'insufficiente atti­vità nell'espirazione. L'accumulo di acido carbo­nico, non solamente ostacola l'ossigenazione del sangue, ma lo intossica con le combinazioni di questo gas con dei depositi di sostanze inquinate, morbose, acide.

In caso di malessere fisico o di malattia, la prima cosa da fare è ricorrere immediatamente all'Esercizio di Espirazione “ Rivelatore » , che porterà immediatamente sollievo. Non pretendiamo che sradicherà la malattia, ma ne arresterà gli effetti fino a quando non possiamo ricorrere ad altri metodi naturali.

ESERCIZIO DI ESPIRAZIONE “RIVELATORE”

Innanzitutto, rilassate tutte le parti del vostro corpo, in qualsiasi posizione siate: in piedi, seduti o stesi. Aprite il petto, mantenetene i muscoli sotto il vostro controllo; tutti gli altri muscoli sono rilassati. Esalate lentamente, senza muovere il petto (vedere sopra). Vuotate i polmoni completamente a fondo fino a quando vi sembri impossibile espirare ancora. Allora arrestate qualsiasi azione; non muovetevi; lo spirito concentrato su questo stato di riposo completo, contate mentalmente fino a 10, 15 o anche 20 secondi, ma senza mai forzare oppure recitate mentalmente un poema (o un mantra). Poi inspirate con le narici profondamente, ma senza sforzo, tranquillamente, e immediatamente ricominciate ad esalare lentamente ed a fondo; arrestate tutto per la stessa durata, inspirate di nuovo e ripetete la cosa alla stessa maniera quattro volte di seguito, il che significa un totale di cinque volte.

E’ bene rifare l'esercizio intero almeno ogni due o tre ore.

Se soffriamo di affezioni nervose, d'incapacità ad esprimere i nostri talenti o utilizzare le nostre conoscenze, di timidità o d'indecisione, questo succede perché l’inspirazione è troppo debole e la nostra dinamo manca di potenza per svegliare le vibrazioni mentali e accordarle con le emanazioni dell'Individualità.

ESERCIZIO D'INSPIRAZIONE « INSPIRATORE »

Rilassate tutti i muscoli, aprite bene il petto e mantenetelo cosi per tutto l'esercizio. Inspirate con le narici lentamente ed a fondo. Quando vi sembra di avere completamente riempito i vostri polmoni, cercate d'inspirare ancora un po’, ma senza fare sforzi. Trattenete il respiro ed arrestate qualsiasi movimento, contando mentalmente fino a 15, 20 secondi o anche di più, o recitando mentalmente un poema. Poi esalate lentamente, senza scatti, a fondo, e immediatamente inspirate di nuovo molto lentamente, trattenete il respiro nello stesso tempo: e quindi, da tre a cinque volte di seguito, facendo bene attenzione a non muovere i muscoli pettorali, una volta che il petto è stato bombato all’inizio dell'esercizio.

Fate questo esercizio prima di un lavoro cerebrale, prima di prendere una decisione importante; non lo fate più di tre volte in una giornata e mai dopo un pasto.

L'EFFETTO di questi esercizi è maggiore, sopratutto per quello che riguarda la purificazione del sangue e dei nervi, quando li combiniamo con la recitazione di mantra o brani. Per risvegliare le proprie vibrazioni nello stesso tempo che il proprio interesse alla cosa, ci eserciteremo all'espirazione recitando d'un solo colpo dei mantra del genere di quelli che presentiamo sotto, a titolo d’esempio.

Quindi: inspirate quattro secondi, recitate d'un solo colpo, inspirate di nuovo quattro secondi, e rico­minciate ancora almeno due volte. Recitate la prima volta ad alta voce, per stimolare il lato fisico dell'essere; la seconda volta a voce media, per risvegliare il lato psiconervoso; la terza volta a voce bassa, per stabilire la connessione tra il lato mentale e lo spirito che ha la sua sede nel cuore. Mantenete sempre il pensiero concentrato sui sensi delle parole; recitate rapidamente, ma articolate molto chiaramente ogni sillaba, facendo muovere le vostre labbra, questo a voce bassa e ad alta voce; accentuate una volta una parola importante, l’altra volta un’altra parola.

Se vi manca il respiro per terminare la vostra recitazione, premete fermamente le labbra un istante e ne ritroverete. In questo modo, arriverete a «pregare senza fermarvi», come si esprimeva il Salvatore, cioè senza riprendere fiato.

LA RESPIRAZIONE RITMICA

Non fate mai uno dei sette esercizi di respirazione ritmica se siete sofferenti, disarmonici, cri­tici, pensierosi o tesi. Prima di iniziare mettetevi sempre in uno stato di benessere e di tranquillità di spirito, sia tramite un esercizio di espirazione (Rivelatore o una recita), sia tramite un altro esercizio (ghiandolare, riscaldamento, impostazione della voce, canti, ecc), sia con l'Esercizio preliminare di Rilassamento e Concentrazione descritto sotto. Osservate molto attentamente le indicazioni sulle posture descritte, ogni piccolo dettaglio ha la sua importanza.

ESERCIZIO PRELIMINARE DI RILASSAMENTO

E CONCENTRAZIONE

Prendete innanzitutto un atteggiamento comodo, seduti su una sedia, con la schiena alla luce. Sedetevi in fondo alla sedia, ma senza appoggiarsi allo schienale, ed in maniera che i vostri piedi riposino completamente sul pavimento; le cosce sono orizzontali e parallele. Mantenete la colonna vertebrale dritta, le spalle che ricadono naturalmente un po’ all’indietro; il petto, leggermente bombato, conserverà la sua posizione durante tutto l'esercizio, senza mai abbassarsi; l'addome in dentro; gli occhi aperti, lo sguardo abbassato verso la punta del naso. Le braccia scendono lungo il corpo, posate le mani sulle cosce, i pollici in dentro; le dita aperte, stese, formano con il pollice la lettera V; anche i piedi formano una V tra essi, i calcagni non si toccano; il piede sinistro è leggermente più in avanti del destro. Tutta la postura è perfettamente dritta, senza alcuna rigidità.

Inspirate con le narici, rapidamente, profondamente, ed espirate, sempre con le narici, come se esaliate un grosso sospiro; inspirate immediatamente nella stessa maniera, espirate, inspirate, ecc, sei o sette volte di seguito, in maniera da aerare i vostri polmoni a fondo, e terminate con una lunghissima espirazione.

Durante questa lunghissima espirazione, pro­cedete al rilassamento completo del corpo e del cervello. Passate tutto il vostro corpo in rassegna e riportate con la volontà tutte le tensioni nervose dalle estremità verso il centro di gravità, che è il cuore.

Portate prima tutta la vostra attenzione sull'estremità del piede destro; poi risalite con il pensiero lungo il piede, la gamba, la coscia, fin dentro il tronco. (Quando siete senza fiato, inspirate rapidamente e continuate il rilassamento esalando sempre lentamente). Rilassate nella stessa maniera il braccio destro, risalendo con il pensiero progressivamente dalla punta delle dita fino alla spalla. In seguito, nel cervello, tagliate corto a qualsiasi idea, a qualsiasi preoccupazione, qualsiasi problema, cessate di pensare. Rilassate il viso, gli occhi, la mascella, le labbra, la gola, la nuca, la lingua, che deve riposare completamente distesa nella cavità della mascella, la sua punta appoggiata agli incisivi inferiori; le labbra chiuse, ma non strette, i denti separati, il mento in dentro; la fisionomia esprime uno stato di completa indipendenza. Ritirate ancora dalla mano sinistra, poi dal piede sinistro, nella stessa maniera che a destra, tutte le tensioni nervose dalle estremità verso il centro. Rilassate per finire tutte le viscere e concentrate tutta l'attenzione sul cuore, sede dell'Individualità, siate coscienti di una sola cosa: IO SONO. Arrestate tutto. Un momento di silenzio perfetto, poi inspirate di nuovo come al solito.

Con un po’ di allenamento, si potrà procedere al rilassamento e concentrazione completi in una sola espirazione, ed anche, se necessario, in altre posture (in piedi, distesi sulla schiena, seduti all'orientale, in ginocchio).

Bisogna assolutamente che il petto sia rialzato, per aumentare la capacità della gabbia toracica nella quale i polmoni agiscono e si muovono.

PRIMO ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE RITMICA

Sedetevi su una sedia e prendete esattamente l'atteggiamento descritto nell’Esercizio preliminare di Rilassamento e Concentrazione. Giratevi con la schiena alla luce. Piazzate all’altezza dell'occhio, alla distanza di un metro e mezzo o due metri, un oggetto scuro che non suggerisce alcuna idea, come per esempio un cerchio di carta nero della grandezza di una moneta da un euro, su un fondo chiaro, ma non abbagliante. Posate il vostro sguardo su questo cerchio, non muovete più lo sguardo, ma non fissatelo (i muscoli degli occhi devono essere ben rilassati) e non sbattete le palpebre.

Una volta presa questa posizione, mettetevi in stato di rilassamento e concentrazione, espellete dai vostri polmoni tutta l'aria che potete espellere tranquillamente, senza sforzo. Inspirate adesso con le narici, piano, a fondo, con un ritmo preciso, durante sette pulsazioni del cuore (circa sette secondi). Riempite innanzitutto la parte alta dei polmoni ritirando il diaframma, poi il resto dei polmoni abbassandolo un po’. Trattenete il vostro respiro per una pulsazione. Seguite lo stesso ritmo di sette pulsazioni durante l'espirazione, vuotando innanzitutto la parte bassa, poi la parte alta dei polmoni, senza lasciare che il petto si abbassi. (Inspirate ed espirate sempre con le narici). Trattenete il respiro per una pulsazione, inspirate di nuovo durante sette pulsazioni e cosi via. Controllate il diaframma ed i muscoli polmonari, in maniera che non ci sia ne arresto, né scatti, né preci­pitazione. Tutta la respirazione deve presentare l’elasticità ondulata di una pacifica marea salente e scendente.

Mentre inalate il soffio vitale, con lo sguardo incessantemente diretto verso il cerchio nero, concentrate la vostra mente sul Respiro stesso, sul Prana, il principio vitale concentratore; seguitene mentalmente il flusso che penetra nelle vostre narici, scende nella trachea, si espande nei polmoni e quando espirate seguitene il reflusso in senso inverso.

Fate questo esercizio durante tre minuti al massi­mo, il che porta a dodici respirazioni complete; ma, in generale, sette respirazioni sono sufficienti. Se durante l'esercizio, la concentrazione si indebolisce e delle idee strane attraversano o sfiorano la vostra mente, è preferibile interrompere l'esercizio e ricominciare il rilassamento. Se non riuscite a mantenere la concentrazione, cessate l'esercizio ritmico per il momento, per poi riprendetelo semmai più tardi.

Dovete abituarvi gradualmente a respirare su questo ritmo di 7, 1, 7, 1. Se all’inizio i 7 tempi vi stancano, inspirate ed espirate solamente durante 4 o 5 pulsazioni, mantenete ed arrestate per una pulsazione, fino a quando i polmoni sono allenati. Per non essere obbligati di contare i tempi, cantate mentalmente la gamma di do maggiore, ascendente durante l'inspirazione, discendente durante l'espirazione.

Mentre respirate, siate coscienti che il respiro è l'agente vitale per eccellenza e che la respirazione cos­ciente ha come obiettivo di arricchire indefinitamente la vostra cos­cienza individuale. Facendo l'esercizio da soli, senza concentrazione, otterrete solamente un effetto superficiale; d'altra parte, la concentrazione senza esercizio respiratorio non procura nessun risultato duraturo.

Fate questo Primo Esercizio Ritmico una volta al giorno, preferibilmente al mattino a digiuno, e mai meno di una mezz’ora dopo un pasto.

Dato che viviamo nel mondo obiettivo dei fenomeni, di cui possiamo prendere conoscenza solamente attraverso i sensi, è giusto che esercitiamo i poteri di questi sensi fino al loro massimo rendimento utile. L'uomo ha dodici sensi: la vista, l'udito, l'odorato, il gusto, il tatto, il sentimento, l'intuizione, la trasmissione di idee, la tele­patia, il discernimento spirituale, la chiaroveggenza e la realizzazione.

Il Primo Esercizio Ritmico è destinato a svi­luppare e perfezionare il senso della vista e quello della chiaroveggenza, che gli è apparentato sul piano mentale. In tale maniera imparerete presto a distinguere la verità dalla bugia, la luce dall'oscurità, la ricchezza dalla miseria.

SECONDO ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE RITMICA

Tenetevi in piedi, le braccia che pendono di lato natu­ralmente, la testa dritta, il mento in dentro, con un’espressione di indipendenza, lo sguardo diretto orizzontalmente verso un oggetto scuro fissato all’altezza degli occhi, a circa due metri di distanza (lo stesso cerchio nero del Primo Esercizio). Il corpo, benché dritto, è completamente rilassato. La colonna vertebrale, che richiude il midollo spinale, il cui canale centrale è la sede dello stato d'animo, resta fermo e dritto. Il peso del corpo riposa sulla pianta dei piedi, non sui calcagni. Le gambe non devono essere tese; le ginocchia restano molto leggermente incurvate durante tutto l'esercizio. Una durezza nelle gambe si trasmetterebbe a tutta la postura e provocherebbe in particolare dei problemi nelle viscere addominali.

In questa posizione, procedete innanzitutto all’Esercizio preliminare di Rilassamento e Concentrazione. Trattenete il respiro qualche istante, poi respirate ritmicamente, seguendo lo stesso ritmo di 7 pulsazioni per l'inspirazione, di una per la ritenzione, 7 per l'espirazione e una per l'arresto. Durante l'inspirazione, ele­vatevi gradualmente sulla punta dei piedi, fino a quando il peso del corpo riposi solamente sugli alluci; fate bene attenzione a non irrigidire le ginocchia. Nello stesso tempo, chiudete i pugni e stringeteli progressivamente con tutta la vostra forza, tenete presente che a parte le mani nessun muscolo del corpo deve essere teso. Controllate la mascella; mantenete sul viso un’espressione serena. Durante l'espirazione, ridiscendete alla posizione iniziale, senza lasciarvi cadere sulle calcagna; questi toccano il pavimento, ma non sorreggono nessun peso. Nello stesso tempo, aprite i pugni e rilassate completamente le mani.

Questo esercizio deve durare tre minuti al massimo. Per quello che riguarda la concentrazione, vale lo stesso suggerimento che per il Primo Esercizio. Si può fare il Secondo Esercizio Ritmico due volte al giorno, preferibilmente mattino e sera, mai dopo un pranzo. D'altra parte, si possono fare il Primo ed il Secondo l'uno al seguito dell'altro, a condizione di avere praticato il Primo durante almeno quindici giorni di seguito e di essere sufficientemente allenati per tenere le respirazioni di sette in sette secondi (pulsazioni).

Si può fare anche questo esercizio camminando, contando i passi. Fate bene attenzione a camminare sulla pianta dei piedi, non sulle calcagna, con una camminata sciolta e comoda. Portate lo sguardo orizzontalmente e non lasciatevi distrarre. Se il ritmo di sette passi vi lascia senza respiro all’inizio, allenatevi dapprima contando solo quattro o cinque passi.

Il Secondo Esercizio Ritmico, ha come principale obiettivo di sviluppare il senso dell’udito e il discernimento spirituale, ma nello stesso tempo norma­lizza la circolazione e la ripartizione dell'attività nervosa nelle gambe,.

TERZO ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE RITMICA

Sedetevi su una sedia, dando la schiena alla luce, come per il Primo Esercizio Ritmico. Fate sempre attenzione a che il vostro atteggiamento esprime la risoluzione, che i vostri denti non si toccano, che la lingua riposa rilassata nella cavità della mascella. Questo contribuisce a rendere più forte la laringe e voi noterete dopo qualche tempo che la vostra voce diventa più chiara e melodiosa.

A distanza di un piede in avanti della punta dei vostri piedi, cioè il più vicino possibile che potete vedere in questa posizione quando abbassate lo sguardo senza abbassare la testa, posate un piccolo oggetto scuro, come uno spicciolo pochissimo o per niente brillante o il vostro cerchio nero. Dirigete il vostro sguardo verso questo oggetto, ma non fissate; gli occhi devono essere a riposo. Completamente rilassati, solo la colonna vertebrale resta ferma e dritta.

Cominciate con l’Esercizio preliminare di Rilassamento e Concentrazione. Poi inspirate lentamente e profondamente durante sette pulsazioni, concen­trando il vostro pensiero su questa espressione faro: «RESPIRO è vita», di cui voi accentuate mentalmente il primo termine. Durante l'inspirazione, inclinate progressivamente il busto in avanti, tutto d'un pezzo, senza perdere di vista l'oggetto scuro a terra. Questo movimento del busto si produce solo nei fianchi, come una cerniera, la schiena non deve incurvarsi e la testa mantiene la sua posizione rispetto al busto. Inclinatevi in avanti fino a toccare, se possibile, le cosce con le false coste.

Durante i quattro, cinque, o fino a sette secondi di sospensione del respiro, restate inclinati in avanti e ripetete mentalmente: «Respiro E’ vita». Durante i sette tempi dell’espirazione ritmica, ritornate lenta­mente alla posizione iniziale, senza perdere di vista l'oggetto posto a terra e ripetendovi mentalmente la parola faro: «Respiro è VITA

Il Terzo Esercizio Ritmico può essere fatto fino a tre volte al giorno, mai più di tre minuti di seguito. In generale, una volta è largamente sufficiente. Questo esercizio, che fortifica la concentrazione mentale e sviluppa la memoria, grazie alla compressione del respiro nella regione superiore dei polmoni, è molto indicato prima di un lavoro cerebrale. Esso ha inoltre lo scopo di sviluppare il bulbo e il nervo olfattivi, di conseguenza aguzza il senso dell’odorato (orientamento, fiuto) e della realizzazione.

VARIANTE. ---- Invece di posare lo sguardo sull'oggetto scuro a terra, dirigetelo all’inizio dell'esercizio verso la punta del naso, tuttavia senza rendervi strabici. Durante l'inspirazione, si accompagna la corrente ascendente dell'emanazione lungo il midollo spinale, sollevando lo sguardo progressivamente verso il mezzo della fronte, per riportarlo durante l'espirazione verso la punta del naso. Questo movimento degli occhi deve essere assolutamente continuo, senza nessuno scatto né tensione nelle orbite. Esso accompagna e sostiene lo scambio tra il cuore, sede dell’Individualismo e delle sue Emanazioni, e l'epifisi (ghiandola pineale), sede dello stato mentale, tramite il canale midollare, sede dello stato d'animo.

QUARTO ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE RITMICA

L'esercizio seguente può essere fatto quattro volte al giorno, con il viso verso il sole; il mattino, in direzione dell'oriente; a mezzogiorno in direzione del sud; la sera in direzione ovest; la notte in direzione nord.

Mettetevi in piedi, come per il Secondo Esercizio. Cominciate con l'Esercizio Preliminare e mettetevi in stato di rilassamento e di concentrazione. Inspirate alzando il braccio destro steso di lato e fatelo girare davanti al vostro corpo con un movi­mento giratorio continuo; una rotazione per ogni pulsazione del cuore. Fategli descrivere 6 (o 7) rotazioni inspirando, e ancora 6 (o 7) rotazioni espirando. Dopo la dodicesima (o la quattordicesima) rotazione, fate ancora un mezzo giro inspirando, arrestate il braccio in alto, trattenete il vostro respiro, chiudete il pugno molto soli­damente e, sempre trattenendo il respiro, in una rapida flessione del torso in avanti, colpite il pavimento con il pugno, con tutto il peso del corpo senza piegare le ginocchia, raddrizzatevi prontamente e, solamente allora, espi­rate tranquillamente lasciando ricadere il braccio con una mezza rotazione all’indietro, oscillando come un pendolo.

Appena terminato l'esercizio con il braccio destro, ins­pirate di nuovo profondamente, poi fate esatta­mente la stessa cosa con il braccio sinistro, salendo sempre all’infuori e scendendo davanti al corpo. In generale, si ripete il tutto una seconda, poi una terza volta, alternando sempre, prima a destra, poi a sinistra.

Fate bene attenzione che il braccio deve salire di lato, né in avanti né all’indietro, con il palmo della mano diretto all’indietro, fino a quando una rotazione automa­tica del polso lo riporti all’indietro, passare il più alto possibile e ridiscendere davanti al corpo, il palmo diretto verso il corpo. La mano resta aperta e distesa e descrive un vero cerchio. Questo movimento del braccio è completamente rilassato, non deve esserci nessuno sforzo né alcuna tensione nel braccio e la rotazione deve operarsi come un cuscinetto nell’articolazione della spalla, come se questo braccio girasse automaticamente e non vi appartenesse più.

Ricordatevi che la flessione viene fatta unicamente nei fianchi; non arrotondate la schiena, ma lanciate il busto in avanti in maniera decisa, tenete le gambe tese, senza irrigidire completamente le ginocchia. Se, all’inizio, non riuscite a colpire il pavimento con il pugno, piegatevi semplicemente il più basso possibile.

Possiamo fare il Quarto Esercizio Ritmico dopo cena, poiché facilità la digestione, grazie alla sua azione sul gran simpatico. Ma non è questo il principale scopo: questo esercizio fortifica la volontà e sviluppa il senso del gusto e la telepatia, che corris­ponde al gusto sul piano psichico. L'orientamento del corpo verso i punti cardinali, la rotazione del braccio e la respirazione ritmica, combinati, stabiliscono il collegamento con il campo elettromagnetico terrestre e solare, contribuendo ad armonizzare l'individuo con le leggi universali.

QUINTO ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE RITMICA

Tenetevi in piedi, con la schiena girata alla luce, lo sguardo che riposa sul cerchio nero all’altezza dell'occhio, come nel Secondo Esercizio. In questa posizione, fate l'Esercizio Preliminare di Rilassamento e Concentrazione. Poi lanciate le braccia orizzontal­mente in avanti, con la forza della volontà, che è il pensiero di: «Cosi sia!». Ma le braccia sono distese, le mani pendenti, penzolanti. Tutto il corpo è rilassato, solo la colonna vertebrale resta ferma e dritta. Nello stesso tempo, inspirate ritmicamente per sette pulsazioni e tendete i muscoli delle braccia, senza tuttavia contrarli. La tensione va solo dalla spalla al polso, le mani restano molli. Trattenete il respiro, le braccia tese, durante tre o quattro pulsazioni, e, durante i sette tempi dell’espirazione, rilasciate gradualmente i muscoli, con il potere mentale, senza muovere le braccia. Arrestate il respiro tre o quattro tempi, e ricominciate la stessa cosa ancora due volte. Tre inspirazioni, tre espirazioni. Alla quarta inspirazione, portate le braccia orizzontalmente di lato, anche molto leggermente all’indietro, e continuate a tenderle e rilasciarle alternativamente con l'inspirazione e l'espirazione, le mani restano sempre molli. Tre inspirazioni, tre espirazioni. Alla settima inspirazione, riportate le braccia tese in avanti, girando le mani, sempre rilasciate, in maniera da opporre le palme l'una all'altra, le dita sono di fronte, senza toccarsi. Trattenete il respiro tre o quattro tempi, poi espirando, lasciate le braccia ricadere da sole, penzolanti

Possiamo fare il Quinto Esercizio Ritmico fino a tre volte al giorno, ma non di più (in generale, una volta è sufficiente), e non estendetelo aldilà di sette respirazioni. L'effetto  è molto potente e se si esa­gera ci si potrebbe bruciare le dita.

Il principale effetto di questo esercizio è di distribuire il fluido nervoso nelle estremità, per equilibrare le condizioni elettriche nel corpo e risvegliare dei centri ancora inattivi. Facendo cosi, affina il senso del tatto e sviluppa la trasmissione delle idee. Inoltre, si raccomanda di farlo prima di un lavoro che richiede la precisione delle dita, la finezza del tatto o, in una parola, la destrezza.

SESTO ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE RITMICA

Un esercizio per il quale ognuno deve imparare a piegare le ginocchia. Il principale scopo del Sesto Esercizio Ritmico è di estendere i circuiti del campo magnetico, allo scopo di risvegliare l'attività del midollo spinale, tramite il quale si muove lo stato d'animo, di allargare quindi il dominio del pensiero, di imparare a ragionare più logicamente ed a percepire con il senso del sentimento il meccanismo interno del nostro essere, di far fiorire in noi, grazie alla vibrazione delle cellule cerebrali, uno stato di coscienza e di realizzazione che siamo un tutt’uno con l’Universo.

Inginocchiatevi dietro una sedia, piegando le due ginocchia nello stesso tempo; non lasciatevi cadere sulle ginocchia, fatelo graziosamente, come d'altronde tutto il resto in questi esercizi. Piazzatevi a circa due piedi di distanza dalla sedia, in maniera da poter prendere appoggio tenendo i montanti dello schienale, uno in ogni mano. Le mani, come tutto il corpo, sono perfettamente rilassate, la colonna vertebrale resta ferma e dritta, lo sguardo diretto orizzontal­mente verso il cerchio nero o abbassato verso la punta del naso. Dopo avere fatto l'Esercizio Preliminare di Rilassamento e Concentrazione, inspirate pienamente e profon­damente nello stesso tempo, stringete fortemente i montanti della sedia. Inspirate per il maggior tempo possibile senza sforzo, ripetendovi mentalmente queste parole: «Non andare via da qui senza avermi prima benedetto!» Trattenete il respiro il più possibile e ripetetevi continuamente queste parole: «Non andare via da qui --- senza avermi prima benedetto!», stringendo sempre di più le mani, ma senza contrarre nessun altro muscolo, come se tutto il peso del corpo si portasse nelle mani. Il corpo, si rilassa sempre di più e si alleggerisce. Il pensiero risuona all'interno e s’inabissa nelle profondità dell’essere. L'essere interno vibra, trepida.

Poi espirando durante sette pulsazioni, rilassate progressivamente le mani. Ricominciate fino a coprire tre minuti al massimo.

Si può fare il Sesto Esercizio Ritmico due volte al giorno, tra l’altro la sera prima di andare a letto. In mancanza di una sedia appropriata, si possono semplicemente portare le braccia in avanti, senza tenderle, le mani all’altezza del petto, e stringere saldamente i pugni come nel Secondo Esercizio o meglio, stringere un pezzo di legno rotondo.

Non allarmatevi se una sensazione di calore vi nasce nella regione dell’ombelico e si eleva lungo la colonna vertebrale fino all'epifisi e si spande fino alle estremità del corpo. Questo calore particolare è causato dalla generazione di fluido elet­trico nei gangli nervosi, e questa freschezza che voi percepite intorno a voi è dovuta agli effluvi magnetici che emanano dal più profondo dell'essere.

Questo Sesto Esercizio Ritmico, fortifica la fiducia in se e nello stesso tempo tranquillizza la mentalità e mette la ragione sotto il controllo dell'Infinita Intelli­genza, che ha Sede nel cuore. Questo esercizio è molto efficace. Abbiate cura di non oltrepassare mai la misura. Qualsiasi esagerazione è nociva e si oppone allo svi­luppo armonioso dell'individuo. La vostra intelli­genza si aprirà; voi capirete delle cose di cui non avete finora neanche ipotizzato l'esistenza e capirete perché « IO SONO è la Luce del mondo».

Abbiamo già visto fino ad ora sei esercizi rit­mici, che siamo invitati a praticare coscienziosamente, facendo ogni giorno almeno uno di essi. Dopo esserci allenati sistematicamente, come detto nell'introduzione facendo durante una settimana il Primo Esercizio, una settimana il Secondo, una settimana il Terzo, conosceremo i loro effetti e potremo impiegarli a buon fine, con maggiore varietà, prendendo una volta uno, una volta l’altro, talvolta i due, tre o quattro volte in un giorno, seguendo le istruzioni date. Ricordatevi ciononostante che non bisogna mai fare consecutivamente numerosi Esercizi di Respirazione Ritmica, al massimo se ne possono fare due di seguito, avendo cura di accoppiare degli esercizi in maniera diversa, come per esempio, il I° ed il II°, il I° ed il IV°, il II° ed il III°, il V° ed il VI°, ecc. La ragione è che i numeri dispari hanno un effetto stimolante, mentre i numeri pari hanno un effetto calmante. E’ per questo che si preferisce prendere il I°, il III°, il V° al mattino, mentre il II°, il IV° ed il VI° sono meravigliosi prima di andare a riposarsi.



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