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L'APPARATO RIPRODUTTIVO

Biologia



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L'APPARATO RIPRODUTTIVO

ll sistema riproduttivo consente alla razza umana di per­petuare la sua specie ed è costituito da due differenti ap­parati: uno in grado di donare il seme ed uno capace di ac­coglierlo ed elaborarlo biologicamente al fine di farne una nuova creatura. La differenza dei due apparati consente di classificare coloro che li possiedono in maschi e femmine. I maschi do­nano il seme, le femmine provvedono un ovulo da fecondare e l'ambiente più opportuno dove l'ovulo, qualora fecondato, possa crescere e dar vita (in circa nove mesi) ad una nuova creatura.

L'apparato genitale maschile

Questo apparato si compone di un organo atto a porre il seme nell'apparato genitale femminile (pene o verga) e di due ghiandole (testicoli) in grado di generare il seme; ghiandole alloggiate in un piccolo sacco chiamato scroto. Il seme è costituito da minuscoli esseri viventi (spermatozoi), aventi forma di girino di rana, sospesi un liquido collaginoso detto sperma. In un cucchiaio di questo liquido vi possono essere milioni di spermatozoi.

L'apparato genitale maschile raggiunge il suo pieno svi­luppo attorno ai 15 anni, da questo momento in poi genera continuamente del seme; seme che a volte crea delle fasti­diose pressioni biologiche che possono portare il giovane alla masturbazione detta anche 'vizio solitario'. La natura provvede a scaricare l'eccesso di liquido seminale durante il sonno mediante le cosiddette polluzioni notturne.

La quantità di seme generata è proporzionale alla richie­sta, questo fatto può portare la pratica del vizio solita­rio, in sé non pericolosa, ad eccessi dannosi. Come in tutte le cose la disciplina ed una saggia educazione dovrebbero permettere al giovane di esercitare il giusto controllo.

L'apparato genitale femminile

L'apparato genitale femminile, al contrario di quello ma­schile, è prevalentemente interno ed è costituito da un ambiente atto a ricevere il pene (vagina), un sacco molto elastico (utero) e un insieme di ghiandole (ovaie) che producono un ovulo con una frequenza che generalmente ricalca un giro della Luna (circa 28 giorni). L'utero provvede l'ambiente dove il seme maschile e l'ovulo femminile si possono incontrare creando così la prima cellula che, moltiplicandosi nel tempo, genererà prima il feto e poi il bambino.

Può anche accadere che le ovaie generino più di un ovulo, in questo caso potrebbero nascere più gemelli. In casi più rari potrebbero nascere un paio di gemelli anche da uno stesso ovulo, qualora il medesimo fosse stato fecondato da due spermatozoi.

Un ovulo, quando raggiunge la maturazione, cade nell'utero dove attende l'eventuale seme che lo possa fecondare. Se non viene fecondato entro un paio di giorni cessa però di vivere e, dopo qualche tempo, viene espulso con tutte le strutture organiche preparate dall'utero per essere pronto nel caso si fosse verificata la fecondazione. Questa espulsione, chiama­ta ciclo mestruale o mestruazione, è fastidiosa e general­mente comporta anche una perdita di sangue che, qualora no­tevole, potrebbe causare una carenza di ferro.

I sistemi anticoncezionali

Basandosi su questa ricorrenza mensile delle fecondità della donna sono stati elaborati in questi ultimi decenni dei metodi per controllare le nascite in modo naturale; si­stemi tra l'altro approvati anche dalla Chiesa Cattolica.

I primi ad elaborare questi sistemi sono stati i cele­berrimi Ogino (giapponese) e Knaus (tedesco) i quali, pur avendo basato i loro studi su giuste teorie, si sono trovati in pratica ad essere i padri virtuali di una gran moltitu­dine di bambini. Questo perché i conteggi teorici non sono praticamente sufficienti a contemplare tutti i parametri fisico/psicologici che sono determinanti nel creare le condizione atte alla maturazione dell'ovulo.

Attualmente esistono dei sistemi integrati che si basano sui calcoli accennati, sulla temperatura corporea e sulla percezione di determinati sintomi; sistemi comunque suggeri­bili soltanto nei casi in cui, se l'ovulo dovesse rimanere fecondato, il nascituro sarebbe accolto con un amorevole 'benvenuto'.

Il sistema più antico, ed ancora adottato malgrado offra poche sicurezze, è quello del coito interrotto, ovvero l'in­terruzione, da parte dell'uomo, del rapporto sessuale quando percepisce che sta per sopravvenire l'orgasmo, o il notevole piacere che accompagna l'emissione del liquido seminale.

Uno dei sistemi più moderni consiste di una pillola che le donne possono prendere per regolarizzare la loro fecondità. E' un sistema che offre buone sicurezze ma, siccome varia i cicli naturali, può anche dar luogo a delle controindica­zioni o delle problematiche secondarie che possono apparire anche dopo alcuni anni. Attualmente uno dei sistemi più sicuri, anche dal punto di vista profilattico, è costituito da un involucro di materiale assai morbido (chiamato appunto profilattico o preservativo), con cui l'uomo ricopre il suo pene durante il rapporto sessuale non permettendo, in questo modo, che il suo seme raggiunga l'eventuale ovulo femminile presente nell'utero.

I risvolti psicologici e morali

Malgrado gli organi genitali siano piccoli, in proporzione al corpo che li detiene, sono da molto tempo al centro dell'attenzione sia dei religiosi, per cui dovrebbero essere utilizzati soltanto per continuare la specie; sia dei mora­listi, per cui vi dovrebbero essere rapporti solo tra per­sone sposate; sia del popolo che, tutto sommato, trova nel rapporto sessuale una indiscutibile soddisfazione.


Proprio a causa di questa soddisfazione il sesso, nel corso della storia umana, ha creato non pochi problemi. Pro­babilmente è proprio questo il motivo per cui il rapporto sessuale è stato da taluni utilizzato per spiegare l'alle­goria del frutto proibito mangiato da Adamo ed Eva nel Giar­dino Terrestre.

Tutto questo per una valutazione errata della realtà ses­suale che era interpretata in modo ben diverso dagli antichi ed anche nel contesto biblico dove possiamo trovare i se­guenti fatti assai interessanti:

1. La parola 'seme' nella lingua dell'Antico Testamento, significa 'sacro' in quanto, proprio attraverso esso, lo Spirito Santo, datore di vita, ha modo di perpetuare la vita sul nostro pianeta.

2. Proprio per il fatto che il 'calice' dei fiori contiene i semi è stato utilizzato, come forma e come nome, per crea­re il recipiente che i ministri di Dio utilizzano nella Santa Eucarestia.

Il voler controllare l'abuso del sesso dipingendolo come una cosa oscena, iniqua e disdicevole, non ha certo raggiun­to il suo scopo. Probabilmente era migliore l'approccio de­gli antichi che ne consigliavano un uso appropriato non tan­to perché era sporco ma perché era sacro.

Non vi può essere oscenità in un oggetto se non è osceno l'occhio che lo guarda. Nei paesi dove la nudità è cosa pra­ticata normalmente lo spogliarello avrebbe infatti ben pochi amatori. La parola osceno, per i latini, significava mala­ugurio, infausto. Se infatti consideriamo l'atto d'amore come una cosa sacra, e pertanto assai riservata, chi lo dovesse svelare commetterebbe un gesto sacrilego; gesto nefasto di malaugurio e quindi osceno.

Le persone civili ridono del sesso per vincere l'imbarazzo che nel profondo provano per il sacro che esso raffigura. E' un modo di fuggire alla valutazione della realtà che scatu­risce dalla loro parte più intima e profonda. La vera sag­gezza non si pone mai agli estremi, come tutte le cose il sesso va considerato nella sua totalità funzionale, morale e spirituale; il farne uno strumento di piacere o di propa­ganda pubblicitaria non è certo il modo di riservargli il dovuto rispetto.

Le malattie dell'apparato riproduttivo

Dopo aver esaminato la costitu­zione ed il funzionamento degli organi genitali vediamo ora le caratteristiche della peggiore delle malattie che li pos­sono colpire: la sifilide, e faremo alcune insolite valuta­zioni sull'energia sessuale. Val la pena di ricordare che l'AIDS, spesso correlata a questi organi, non è una speci­fica malattia dei genitali in quanto, generalmente, colpisce il sistema immunitario privando con ciò l'organismo delle sue preziose difese.

La sifilide è un'antichissima malattia, supposta ri­solta da diversi anni ma, purtroppo, ancora attuale. La sua origine si perde nella notte dei tempi (Fracastoro ne fa ri­salire il nome al pastore Syphilus che pare fu il primo ad esserne contagiato). La sifilide, detta anche 'lue', è cau­sata da un germe chiamato spirochaeta pallida o treponema pallidum. Il contagio può avvenire tramite la placenta (alcuni pensano che questo male possa colpire anche a di­stanza di generazioni), mediante rapporti sessuali o con il contatto con oggetti infetti.

Il decorso della malattia si svolge in tre fasi. La prima inizia circa 20 giorni dopo il contagio quando, sul punto dove è avvento il contatto compare una ulcerazione rosso-rame e le ghiandole linfatiche appaiono ingrossate. Dopo altri venti giorni, con opportuni esami, è possibile riscontrare la presenza del germe.

Passati circa due mesi, inizia la seconda fase caratte­rizzata da pustole, macchie, lesioni, ed altre problematiche che possono interessare l'intero organismo. In rari casi si può anche assistere alla perdita dei capelli, della barba o dei baffi; tutti segni indicanti che l'infezione è ormai ge­nerale e, per mezzo del sangue, circola ormai per tutto l'organismo.

In questa seconda fase non vi sono grandi dolori (a volte febbri o emicranie) ma è facilissimo trasmettere il contagio. A volte i sintomi possono sparire per qualche anno per quindi riapparire.

L'ultima fase è caratterizzata dalla crescita di noduli o gomme che distruggono gli organi con cui vengono in con­tatto; per le caratteristiche proprie dell'infezione la di­struzione può avvenire in qualsiasi parte dell'organismo.

L'energia creativa

Il sesso è oggi uno degli argomenti più discussi e meno conosciuti. Pensiamo pertanto di offrire ai nostri lettori alcune valutazioni che, seppur insolite, meritano comunque di essere considerate. Queste valutazioni provengono da an­tiche scuole di saggezza e possono aiutare i nostri lettori a meglio comprendere questo argomento così 'scottante' quanto 'attuale'.

Secondo queste scuole esiste nell'universo una grande forza creativa che si manifesta nei regni naturali come 'energia sessuale'. La Bibbia parla simbolicamente del sesso raffigurandolo come l'albero della conoscenza del bene e del male; albero i cui frutti (nella fattispecie le mele), quando mangiati con disobbedienza e ignoranza, sono in grado di creare una serie infinita di sofferenze e miserie (si considerino i nefandi effetti della cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre).

Secondo gli antichi insegnamenti l'allegoria biblica non è affatto una 'storiella per bambini' ma una raffigurazione simbolica pregna di importanti significanze. Sarebbe infatti l'indiscriminato ed ignorante uso dell'energia sessuale una delle cause predominati delle varie problematiche che af­fliggono da millenni il genere umano.

Se ciò fosse vero sarebbe facile comprendere perchè i religiosi hanno da sempre sottolineato l'importante aspetto della castità; soggetto che doveva essere importante per sé, in questo la difesa della castità altrui non portava loro nessun tipo di beneficio o potere che dir si voglia.

Oggi, purtroppo, vi è una generale tendenza a sottovalu­tare i problemi provocati da un abuso dell'energia sessuale. Questo fatto è assai dannoso perchè tale energia permette pure all'uomo di pensare (creare pensieri) e quando essa viene tenuta 'in basso' da un abuso sessuale la capacità di pensiero, studio e concentrazione diminuiscono. Questo è un dato di fatto che ho potuto riscontrare personalmente.

Certamente oggi l'idea della lotta tra la carne e lo spirito si è alquanto sopita; lotta considerata assai impor­tante fino ad alcuni decenni fa. Si pensi a S. Paolo, per­sona indubbiamente colta ed intelligente, quando scriveva: 'La carne ha dei desideri contrari a quelli dello spirito, e lo spirito altri ne ha contrari a quelli della carne' (Gal. 5:17) e ancora 'Vedo nelle mie membra una legge che ripugna a quella del mio spirito e vuole assoggettarmi a quella del peccato che è in me.' (Rom 8:23).

D'altra parte anche l'osservazione della natura ci porta a constatare come, generalmente, i frutti più solidi, quelli che durano più a lungo nel tempo, sono quelli in cui l'albe­ro ha posto pochi semi. Vi è infatti una grande differenza tra una mela e un pomodoro, tra una noce ed un'anguria.

Al posto di insegnare il controllo delle nascite faremmo assai meglio ad insegnare ai nostri adolescenti il giusto controllo delle energie sessuali, preparandoli così ad es­sere dei padri e delle madri migliori.

Il problema della purezza

Il controllo dell'energia sessuale deve essere fatto a livello mentale ed a livello fisico. A questi due livelli va aggiunta l'attenzione che si dovrebbe porre nell'eliminare le sorgenti esterne di stimolazione, in effetti esse portano un impulso alla mente da cui, per reazione, verrà poi in­viato uno stimolo ai genitali.

Il controllo mentale

Generalmente coloro che hanno problemi nel controllo del sesso sono soggetti ad immagini mentali che entrano nella loro coscienza con una forza straordinaria. Ogni lotta di­retta con tali immagini è destinata a fallire. La strada mi­gliore per sconfiggerle è utilizzare lo strumento che le ha create: l'immaginazione.

Si tratta pertanto di visualizzare l'immagine distur­bante in modo chiaro e di immaginare di farle 'esplodere' in migliaia di frammenti. Dopo averla 'esplosa' ponete al suo posto una immagine di simbolica purezza; sono adatti allo scopo un giglio bianco, un albero in fiore o una immagine sacra.

Se siete disturbati nei vostri sogni, prima di addormen­tarvi immaginate di trovarvi su una verde isola in mezzo all'oceano, e di riposarvi tranquilli e protetti. Potete an­che immaginare di dormire nel centro di una sfera di puris­simo cristallo di quarzo bianco.

Il controllo fisico

Questo controllo deve essere esercitato non appena qual­che stimolo ha fatto arrivare ai genitali un anomalo flusso di sangue. Il giocare con le sensazione, anche se l'inten­zione è di farlo soltanto per poco tempo, è sempre perico­loso.

Quando appare la sensazione ponete la vostra attenzione alla base della spina dorsale, immaginatela come se fosse un tubo trasparente, immaginate l'energia creativa come una luce, una luce intensa che dalla base di questo tubo sale al suo interno per diffondersi in alto sotto forma di una iri­descente fontana.

Immaginate di utilizzare le mani per aiutare questa luce a salire così come fareste qualora vorreste far scorrere qualcosa di denso in un tubo di gomma. Fatela salire fin­tanto che se ne esce dal capo formando una fontana di mille colori.

BIBLIOGRAFIA:

OMRAAM MIKAEL AIVANOV, La forza sessuale o il Drago alato, Edizioni Prosveta

DION FORTUNE, The problem of purity,
Edizioni Samuel Weiser, New York



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