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L'INTESTINO

Biologia



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L'INTESTINO

'Si mangia tre volte di più di quanto sia necessario, questa è la causa di tante malattie che accorciano la vita umana'. (Tolstoi)



L'intestino è l'organo destinato ad assorbire i nutri­menti presenti nei cibi e nelle bevande che costituiscono la nostra alimentazione. Si divide in due parti: TENUE e CRAS­SO; l'intestino TENUE si divide a sua volta in duodeno e tenue mesenteriale, mentre il CRASSO in cieco, colon e retto.

Uscendo dallo stomaco il cibo non è ancora completamente digerito, la digestione continua infatti nella prima parte dell'intestino, il duodeno, ad opera dei succhi che vi sono immessi da fegato, pancreas, cistifellea e ghiandole di Brunner. Dopo il duodeno, lungo circa 25 cm, si trova l'intestino tenue mesenteriale, lungo circa 7 metri, che termina con la valvola ileo-cecale; valvola che immette nell'intestino crasso che a sua volta sfocia nell'ano.

Nell'intestino tenue mesenteriale vengono emesse alcune sostanze (succo enterico, invertasi, lattasi. ecc.) aventi lo scopo di facilitare l'assorbimento dei principi nutritivi attraverso i villi intestinali.

Nella parte terminale dell'intestino vengono assorbiti i liquidi in modo che la massa fecale acquisti una certa con­sistenza e sia rimpiazzata nell'organismo l'acqua andata perduta nei vari processi metabolici.

La dieta e la salute intestinale

Nel 1975 lo scienziato irlandese Denis P. Burkitt ha denunciato come la dieta attualmente usata nei paesi occi­dentali abbia aumentato in modo notevole il pericolo di con­trarre alcune malattie tra cui: appendicite, diverticoli e polipi intestinali, cancro del colon, colite ulcerosa, vene varicose, emorroidi, diabete, calcoli biliari, obesità ed altre ancora.

Secondo le sue ricerche appare evidente che nell'ultimo secolo il consumo dei grassi e quello dello zucchero è pra­ticamente raddoppiato, quello delle fibre alimentari (la crusca del grano, ecc.), invece, si è ridotto del 90% nell'­arco degli ultimi 100 anni. Questo fenomeno trova la sua origine nel fatto che il consumo del pane si è dimezzato ed il contenuto di crusca nella farina del grano si è ridotto (con i processi di raffinazione) al 0.1-0,01 per cento.

Lo scienziato ha potuto verificare di persona come nei paesi poveri queste malattie sono praticamente inesistenti e, quando presenti, affliggano gli strati sociali socialmen­te ed economicamente più evoluti.

La stitichezza

A volte il movimento della massa alimentare (chilo) nel suo viaggio nel tubo intestinale può essere ostacolato creando un disturbo assai comune definito stitichezza. Questo malanno, generalmente, viene tenuto in poca considerazione mentre é una delle principali cause di problemi collaterali tra cui alcuni tipi di mal di testa, febbri (specialmente nei bambini), foruncoli ed altri problemi della pelle.

Questi disturbi manifestano quanto sia poco salubre l'ambiente intestinale a causa delle fermentazioni e putre­fazioni che si vengono a creare con il permanere delle so­stanza alimentari per un tempo assai più lungo del neces­sario.

La stitichezza affligge buona parte della popolazione civile ma, nel periodo delle vacanze ormai prossimo, riesce a disturbare anche qualcuno che normalmente ha un intestino regolare. Proprio per questo motivo alcuni albergatori hanno preso la consuetudine di offrire delle prugne cotte a cola­zione, o dopo cena, come dessert.

La stitichezza può essere del tipo atonico o spastico. La prima dipende dalla debolezza dell'intestino che non riesce a far fluire i prodotti della digestione nel modo dovuto, la seconda nasce dalla contrazione dei muscoli presenti sulle pareti intestinali che imprigionano la massa fecale in una specie di manicotto impedendole il movimento naturale.

Nella forma atonica è bene aumentare in cibi che la­sciano un abbondante residua stimolante, tra essi citiamo tutti i cereali integrali, della buona crusca e le verdure ricche di cellulosa. Per taluni è anche consigliabile il latte, per altri, invece, ha un effetto contrario e va pertanto evitato.

Nelle forme spastiche può giovare l'amministrazione di olio di vaselina e l'assunzione di cibi poveri di scorie, ovvero le verdure cotte e passate, le uova e le carni magre in quantità limitata.

Intestino e psicologia

Una attenta osservazione dell'intestino e delle sue funzioni ci porta a concludere che la sua attività è assai simile a quella cerebrale; in effetti entrambi devono analizzare quanto viene loro proposto ed assorbire soltanto ciò che viene ritenuto utile e costruttivo.

Quanto detto vale in particolar modo per quanto concerne le funzioni dell'intestino tenue. Per questa ragione le persone che soffrono di disturbi in questa zona dovrebbero evitare un atteggiamento di continua analisi e sottile critica nei confronti di sé stessi e degli altri.

Anche la diarrea è un problema relativo all'intestino tenue; psicologicamente indica una non volontà (o capacità) di affrontare la situazione (o le persone) nel modo dovuto. Questa difficoltà, sottesa sempre da una sottile paura, rende difficoltosa una analisi spassionata della realtà e le  cose (o le persone) vengono perciò lasciate andar via, anzi aiutate ad andarsene al più presto, in modo che non abbiano il tempo di causare danni con la loro presenza.

La stitichezza è invece un problema che ricorre nella  parte finale dell'intestino (crasso) dove non vi è più nulla da digerire (analizzare) ma compare imperiosa la richiesta di dare, di donare. Simbolicamente, secondo Freud, l'evacua­zione è considerabile come un dono e siccome gli escrementi sono, sempre a livello simbolico, associati con il denaro (si veda al proposito il contenuto di alcune fiabe popolari) è facile comprendere come la stitichezza stessa possa anche dipendere dalla difficoltà di donare. Una difficoltà non tanto riferibile al solo gesto di dare del danaro ma all'atto del donare nel più ampio dei suoi significati.

SUGGERIMENTI PER COMBATTERE LA STITICHEZZA

Per colazione usare qualche fetta di pane integrale, utilizzare anche alcune prugne secche messe a mollo il giorno prima (usare anche l'acqua);

- ridurre, o meglio eliminare, i dolciumi in genere;

- evitare il tè ed il vino nero che contengono sostanze astringenti;

- ridurre, o meglio eliminare, fritture, intingoli, salumi e affettati;

- utilizzare molta frutta e verdura fresca con alto contenuto di cellulosa (buccia della frutta, foglie verdi, ecc.);

- aggiungere un cucchiaio di buona crusca nelle zuppe e minestre;

- aiutarsi con una buona tisana di erbe che contenga una minima quantità di senna. In farmacia si trovano dei preparati a base naturale per agevolare le funzioni intestinali, l'Agiolax è uno di questi.

In vacanza al mare, con una maggiore temperatura ambiente, i pericoli dovuti alle fermentazioni inte­stinali sono notevolmente aumentati. Piuttosto di an­dare incontro a guai peggiori è preferibile tener pu­lito l'intestino utilizzando una supposta di gliceri­na o un clistere fatto con un litro abbondante di acqua tiepida in cui sia stato sciolto un cucchiaio di sale.



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